La Vallemaggia e le sue pietre

Vallemaggia,
28.8.2021


Percorrendo la Vallemaggia, raggiungeremo la Val Lavizzara. Nella piccola frazione di Fusio, a Mogno, visiteremo la chiesa di San Giovanni Battista (1986-1998), edificata sulle rovine della chiesa seicentesca distrutta da una valanga nel 1986, su progetto di Mario Botta. Nel dialogo tra interno ed esterno, il volume ellittico articola l’uso del granito e del marmo locali. Riconosciuto presto opera esemplare, il bene è stato inserito nella lista dei beni culturali d’interesse cantonale.
    Il percorso prosegue verso la valle di Peccia, luogo d’estrazione della pietra ollare (numerosi i manufatti presenti presso il museo di Cevio) e del prezioso marmo bianco, i cui giacimenti erano conosciuti e utilizzati per usi locali fin dal XVII secolo. La ditta Cristallina, istituita nel 1946 con lo scopo di sfruttare i giacimenti di marmo situati in fondo alla valle, assieme alla Centrale idroelettrica, contribuì a popolare e arricchire la valle.
    Qui conosceremo il Centro Internazionale di Scultura di Peccia, inaugurato a maggio 2021. Visiteremo la mostra dello scultore messicano Jose Dávila e gli atelier che ospitano artisti in residenza che provengono da tutto il mondo.
    Dopo il pranzo in comune a Cevio, presso il Museo di Valmaggia vedremo i disegni dell'architetto cavergnese Paolo Zanini (1871-1914), dal peculiare linguaggio eclettico, moderno e tradizionale. Tra fine Ottocento e inizio Novecento il cantone cambiò volto, sorse il tessuto urbano che ancora oggi caratterizza il territorio cantonale: tra gli edifici più rappresentativi troviamo quelli di Zanini, che ben rappresentano lo spirito di questo periodo, come il cimitero di Lugano (1895-1899), la villa Farinelli di Muralto (1896), il Palazzo Resinelli a Bellinzona (1910), il Palazzo Pagnamenta a Lugano (1908), il Palazzo patriziale a Faido (1908). Assieme alle pubblicazioni e ai quotidiani d’epoca, l’esposizione si completa con le immagini contemporanee degli edifici dell’architetto ancora esistenti.